La guerra agli illeciti ambientali conta sempre più alleati. Droni e A.I. schierati accanto agli uomini per diventare i nuovi Guardiani dell’ambiente. A Bari, il 7 marzo, il CNR ha presentato al mondo le ultime novità tecnologiche impiegate nella lotta agli illeciti ambientali. Contemporaneamente gli enti regionali Avepa e Arpav hanno messo in campo i loro droni per il monitoraggio del territorio Veneto. In Umbria Hydrometra pattuglia i fondali marini.
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è la più grande struttura pubblica di ricerca in Italia. Opera dal 1923 per realizzare progetti di ricerca, promuoverrnazionalizzazione del sistema di ricerca nazionale. Fornisce, inoltre, strumenti tecnologici e metodologici all’avanguardia per l’analisi del territorio che misurano lo stato di compromissione e deterioramento dell’ambiente. droni e intelligenza artificiale contro gli illeciti ambientali
Le tecnologie innovative messe a disposizione dal CNR sono numerose. Tecnologie geofisiche per l’individuazione di rifiuti e scarichi nel sottosuolo, strumenti per l’analisi delle fonti di contaminazione e l’individuazione dei responsabili, piattaforme aeree che misurano gli invisibili effetti della contaminazione.
La guerra agli ecoreati conta molti soldati. La tecnologia in aiuto dell’ambiente e della salute.
Le agenzie regionali Avepa e Arpav, rispettivamente per l’agricoltura e per l’ambiente, hanno firmato a marzo una convenzione per l’utilizzo di drone per monitorare e controllare il territorio della Regione del Veneto.
Il drone di Avepa è in grado di rilevare informazioni dettagliate sul territorio, coprendo una superficie di 50 ettari in appena 30 minuti. Uno strumento tecnologico estremamente sofisticato ed evoluto. Mappa il territorio e costruisce modelli per monitorare i fenomeni di rilevanza ambientale che potrebbero costituire un pericolo o una minaccia per la salute dei cittadini, per il benessere degli animali e delle coltivazioni.
Grazie alle immagini catturate dal drone, è possibile intervenire in modo puntuale, rapido ed efficace per il contenimento dei danni ambientali e alle persone.
Questo accade in Veneto. In Umbria, invece, è nato il primo prototipo di un mini drone green per monitorare i fondali marini. E’ stato soprannominato la sentinella dell’ambiente, ma il suo nome è Hydrometra.
Questo gioiello tecnologico effettua, senza controllo umano, scansioni soniche del fondale per verificarne lo stato di conservazione, la presenza di pesci e flora e di piccoli relitti.
Le sue possibili applicazioni? Spaziano dall’archeologia, alla geologia, fino alla botanica ed alla ittiologia.Una strumentazione all’avanguardia, sviluppata con lo scopo di indagare ambienti lacustri e marini a bassissime profondità, non raggiungibili con strumentazioni convenzionali.
Hydrometra è in grado di misurare la temperatura delle acque, rilevare la presenza di vegetazione e pesci ed effettuare un monitoraggio ambientale preciso. In questo modo è possibile rilevare lo stato della salute dell’ambiente biologico. Una strumentazione che porterà significativi sviluppi sul versante dell’ambiente marino, della sua tutela e salvaguardia.
Anche a Dubai i droni lottano contro a chi sporca e inquina. Attualmente vi sono diversi droni che pattugliano le discariche e le strade che portano ad esse per individuare camion pronti a sversare illegalmente materiali. A breve arriveranno altri droni, e questi verranno impiegati anche per ispezionare le spiagge e il deserto.
Questi sono solo alcune delle applicazioni dell’intelligenza artificiale per la tutela dell’ambiente, degli animali e della salute dell’uomo. I droni sentinella salveranno il nostro pianeta?