Dalla Cina con furore una nuova tecnologia che permetterà di produrre energia…dalla pioggia! Pannelli solari all’avanguardia che non si fermeranno davanti a nessuna condizione atmosferica. Ottime notizie per i paesi perennemente scalfiti dal maltempo.
La rivoluzione del fotovoltaico arriva grazie alla collaborazione tra due delle più prestigiose università cinesi. L’Ocean University of China di Qingdao, nella Cina orientale, e la Yunnan Normal University di Kunming, nell’estremo sud del paese, hanno sviluppato una tecnologia straordinaria.
Il fotovoltaico è molto utile per produrre energia pulita a basso costo. Ha solo un piccolo problema: funziona solo con il bel tempo. Questo non sarebbe un problema se in tutte le regioni del mondo vi fossero condizioni climatiche simili a quelle del New Mexico. Ma purtroppo – o per fortuna – non è così.
La Cina potrebbe aver trovato la soluzione. Basta applicare una sottile patina di grafene come rivestimento ai pannelli solari, e il fotovoltaico non conoscerà più limiti. Il rivestimento sfrutta l’acqua piovana per generare energia pulita. In questo modo il più grande limite del fotovoltaico, il clima ostile, non sarebbe più un problema.
L’idea è quella di utilizzare un normalissimo pannello solare e rivestirne solamente un lato con il grafene. Il rivestimento misura appena un atomo di spessore. Questo composto reagisce quando posto a contatto con l’acqua proveniente da piogge e perturbazioni. In questo modo nei giorni di bel tempo si lascerà il pannello rivolto verso al sole, quando invece pioverà basterà ribaltare il pannello dal lato in grafene. A dir poco geniale.
Il grafene ha due caratteristiche principali: conduce elettricità e ha al suo interno un’inusuale attività degli elettroni. Gli elettroni si muovono all’impazzata lungo tutta la superficie. L’acqua piovana, invece, contiene al suo interno particelle di calcio e sodio, e molecole più complesse sotto forma di ioni. Gli ioni interagiscono con gli elettroni sulla superficie in grafene e generano una differenza di carica. La cella sfrutta questa differenza di carica per generare energia elettrica.
La svolta è stata possibile grazie ad un semplice processo chimico: l’interazione acido-base di Lewis.
La tecnologia non è ancora del tutto sviluppata, ma i presupposti ci sono e sono incoraggianti. Una volta ultimati i nuovi pannelli potrebbero essere posizionati in zone finora ad ora decisamente sconsigliabili per ospitare questo tipo di tecnologia.
Questa novità potrebbe notevolmente favorire il passaggio da combustibili fossili ad energie alternative a basso impatto ambientale. Difficile trovare scuse all”utilizzo di celle solari, quando anche quella del clima non regge più.
http://www.iflscience.com/technology/solar-panels-every-weather-condition
http://www.repubblica.it/ambiente/2016/04/11/news/pannelli_solari_pioggia-137403422/
https://it.wikipedia.org/wiki/Legame_di_coordinazione