Eurobarometro. Secondo i dati che emergono della Conferenza “Italia 2030: Governo, imprese e società civile di fronte alla sfida dello sviluppo sostenibile” il 77% degli italiani ha paura della distruzione dell’ambiente e dell’insicurezza globale. Ma solamente il 9% conosce l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Molta preoccupazione ma pochissima informazione. Questa è l’Italia.
La Settimana Europea per lo Sviluppo Sostenibile è cominciata il 30 maggio. Ad oggi, già più di 3700 iniziative sono state registrate in 38 paesi europei, 24 delle quali in Italia. L’obiettivo è quello di aprire un dibattito su come governi, imprese e società civile possono contribuire alla realizzazione dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile sanciti dall’Agenda 2030 dell’Onu. Gli accordi sono stati sottoscritti dall’Italia il 25 settembre 2015. Un’iniziativa paneuropea dedicata a stimolare e dare visibilità ad attività, progetti ed eventi che promuovono lo sviluppo sostenibile. Lanciata da Francia, Germania e Austria, nel contesto del Consiglio dei ministri Ambiente dell’ottobre 2014, l’iniziativa si è sviluppata all’interno della rete ESDN (Rete Europea per lo Sviluppo Sostenibile) e intende fungere da ombrello sotto il quale raccogliere le settimane per lo sviluppo sostenibile già esistenti a livello nazionale e per promuovere e stimolare nuove attività ed eventi all’interno degli Stati membri ma anche fuori dall’UE.
L’evento di apertura per l’Italia si è tenuto, non a sorpresa, a Roma. E’ stata indetta una conferenza “Italia 2030: Governo, imprese e società civile di fronte alla sfida dello sviluppo sostenibile” durante la quale sono stati presentati i dati dell’Eurobarometro rigurdanti da una parte a temi come sicurezza e minacce globali quali povertà, inquinamento e conflitti, e dall’altra alla questione cruciale dello sviluppo sostenibile. Dai dati dell’Eurobarometro è emerso che il 77% degli italiani si preoccupa della situazione attuale di insicurezza globale e della distruzione dell’ambiente in corso.
Unica pecca: solo il 9% di essi conosce l’esistenza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e dei 17 obiettivi in essa contenuti. Questi obiettivi sono chiamati i Sustainable Development Goals (SDGs), e sanciscono un impegno che vede coinvolti tutti i Paesi Europei nella sostenibilità economica, sociale e ambientale. Il 30% degli abitanti del Bel Paese hanno solo ‘sentito parlare’ di questi obiettivi (che dovrebbero essere comuni a tutti, nessuno escluso). Di quest’ultima parte il 60% non sa di cosa parli l’Agenda, il 27% ne una solo vaga idea.
Enrico Giovannini, ex ministro del Lavoro e attualmente portavoce dell’ASviS (Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile), ha commentato questi dati dicendo che “Gli italiani sono più preoccupati delle classi dirigenti che dell’attuale situazione. È necessario mettere la sostenibilità al centro del dibattito politico, economico e culturale e prendere al più presto le decisioni da cui dipenderà il nostro futuro”. Se veramente si vuole arrivare agli obiettivi prefissati per il 2030 occorre un modello di sviluppo che sappia “risolvere problemi enormi, come la povertà, la disoccupazione, le disuguaglianze economiche, sociali e di genere, il degrado ambientale”, ha concluso il portavoce.
“Tutti abbiamo la responsabilità di cambiare l’attuale modello di sviluppo e diffondere, a ogni livello, consapevolezza e cultura della sostenibilità”. Lo sviluppo sostenibile deve entrare nelle decisioni politiche, nelle attività delle imprese, degli enti no profit e dei singoli cittadini.
http://ec.europa.eu/italy/news/2016/20160310-eurobarometro-italia_it.htm