Il problema più difficile, quando si parla di impronta ambientale di prodotti e organizzazioni, è la definizione di metodologie e meccanismi di controllo.La Commissione europea con la Comunicazione “Costruire il mercato unico dei prodotti verdi” punta proprio a risolverlo in tutti gli Stati membri.
Ecco la mission del progetto direttamente dalle parole di Janez Potočnik, commissario per l’Ambiente: “Se vogliamo favorire la crescita sostenibile dobbiamo assicurarci che i prodotti più efficienti sotto il profilo delle risorse e più ecologici sul mercato siano conosciuti e riconoscibili. Fornire ai consumatori informazioni affidabili e confrontabili sugli impatti ambientali e sulle credenziali di prodotti e organizzazioni vuol dire metterli in condizione di scegliere, mentre aiutare le imprese ad allineare le metodologie applicate equivale a tagliare i loro costi e oneri amministrativi”.
L’obiettivo è riuscire a dare informazioni trasparenti e, soprattutto, confrontabili, sulle prestazioni ambientali, nell’ambito del mercato unico dei prodotti verdi, nel settore pubblico e in quello privato. L’Unione Europea ha più volte sottolineato l’importanza di combattere il greenwashing con la trasparenza, sia nell’Atto per il mercato unico del 2011 che nelle comunicazioni in materia di politica industriale.
Le metodologie di misurazione raccomandate dalla Commissione opereranno su due piani : da un lato il calcolo a livello del ciclo di vita dei prodotti definendo la Pef, Product environmental footprint (impronta ambientale del prodotto); dall’altro, quello delle organizzazioni, arrivando a formulare la Oef, Organisation environmental footprint (impronta ambientale dell’organizzazione).
Sono previste dalla Commissione : una fase di prova della durata di tre anni per elaborare le normative, un processo di elaborazione partecipato in cui tutti sono invitati a dare il loro contributo, proprio in tal senso si colloca l’appello per le imprese e le organizzazioni sui portali Web relativi alla Pef e alla Oef.
Dopo il periodo di prova, seguirà una seconda fase di valutazione dei risultati ottenuti, per giungere alla definizione definitiva delle strategie da adottare a livello europeo.