In seguito al recente arresto del suo fondatore in Francia, Telegram ora affronta potenziali guai legali in Corea del Sud.
Il capo degli investigatori della polizia del paese ha annunciato un’indagine preliminare sul presunto ruolo della piattaforma di messaggistica istantanea nell’agevolare crimini sessuali, secondo un rapporto dell’agenzia di stampa locale Yonhap.
Questo si inserisce nel contesto degli sforzi della Corea del Sud per contrastare la diffusione della pornografia deepfake che ha preso di mira giovani donne, comprese adolescenti, nel paese.
L’indagine rappresenta anche un’altra grande sfida legale per Telegram dopo che il suo fondatore e amministratore delegato, Pavel Durov, è stato arrestato in Francia il 24 agosto per presunti reati legati all’app di messaggistica.
Punti chiave
- In seguito al recente arresto del suo fondatore in Francia, Telegram ora affronta potenziali guai legali in Corea del Sud.
- Il paese sta indagando sul possibile ruolo della piattaforma di messaggistica istantanea nell’agevolare crimini sessuali, secondo un rapporto dell’agenzia di stampa locale Yonhap.
- Il fondatore e amministratore delegato di Telegram, Pavel Durov, è stato arrestato in Francia il 24 agosto con accuse simili.
Telegram nei guai in Sud Corea
Durov, miliardario 39enne nato in Russia, è stato arrestato dalle autorità francesi in seguito a un’indagine preliminare su Telegram avviata l’8 luglio.
In modo del tutto simile all’indagine in Corea del Sud, le autorità francesi stavano indagando sul ruolo della piattaforma nella distribuzione di immagini pornografiche di minori, nonché sul facilitare il crimine organizzato, il traffico di droga e le frodi.
Durov è stato accusato di non aver mitigato tali attività criminali sulla piattaforma. Telegram ha dichiarato in un post sui social media, su X, di rispettare le leggi dell’UE e che Durov “non ha nulla da nascondere”.
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Secondo il rapporto di Yonhap di lunedì, Woo Jong-soo, capo dell’Ufficio Nazionale di Investigazione, ha tracciato collegamenti tra il loro caso e quello in Francia, dichiarando che erano previsti piani per collaborare con le controparti francesi e altre istituzioni internazionali.
L’indagine potrebbe essere complicata dal fatto che Telegram non fornisce prontamente dati di indagine, come informazioni sugli account, a nessun organismo investigativo statale, inclusi quelli degli Stati Uniti, ha detto Woo.
Il rifiuto di Telegram di condividere informazioni con gli investigatori quando richiesto dalla legge è stato notato anche nell’indagine francese.
Mentre l’arresto di Durov è stato visto come una mossa senza precedenti, la piattaforma ha recentemente affrontato problemi legali in altri paesi, come Brasile e Germania, a causa di preoccupazioni relative a contenuti illegali e dannosi.
Problemi di Telegram
Mentre Telegram ha sostenuto che le sue pratiche di moderazione dei contenuti sono “in linea con gli standard del settore e in costante miglioramento”, alcune caratteristiche della piattaforma l’hanno resa un bersaglio particolare per il controllo governativo.
Richiedendo solo un numero di telefono per registrarsi e offrendo la possibilità di tenere conversazioni criptate end-to-end tramite la funzione “chat segrete”, l’app offre un alto grado di anonimato.
Queste funzionalità anonime hanno a lungo attratto attori illeciti come truffatori e gruppi estremisti sulla piattaforma. Ora, in Corea del Sud, stanno attirando distributori di pornografia deepfake.
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I deepfake sono video, suoni o immagini di una persona reale che sono stati alterati e manipolati digitalmente. Sono diventati sempre più rilevanti con l’emergere della tecnologia AI generativa.
La polizia sudcoreana sta indagando su otto programmi automatizzati che generano pornografia deepfake per gruppi di Telegram, insieme a chat room responsabili della circolazione di tali contenuti, secondo il rapporto di Yonhap.
Le indagini si inseriscono in un contesto di pressione sulle autorità per rispondere a un numero crescente di segnalazioni che descrivono come i gruppi di Telegram, alcuni dei quali con membri fino a 220.000, siano stati utilizzati per condividere immagini deepfake pornografiche di studentesse universitarie locali, liceali e persino di scuole medie.
Questa non è la prima volta che Telegram è al centro di uno scandalo legato a crimini sessuali in Corea del Sud.
Nel 2020, le autorità sudcoreane hanno arrestato il leader di una rete online che utilizzava Telegram per ricattare e costringere donne e bambini a condividere immagini esplicite di se stessi. All’epoca non furono intraprese azioni legali contro Telegram.
In risposta all’arresto di Durov, Chris Beer, analista del settore consumer e tech presso GWI, ha dichiarato a CNBC’s “Street Signs Europe” che non era chiaro fino a che punto le autorità sarebbero state disposte ad andare per regolamentare e reprimere Telegram, sebbene anche altre app di messaggistica e social media potrebbero essere sottoposte a scrutinio.
Beer ha aggiunto che è in aumento la tensione tra il desiderio di alcuni consumatori di vedere protetta la loro libertà di parola e la supervisione governativa per proteggerli da contenuti dannosi.