Nel nuovo episodio di Hic Sunt Somniatores, Gianluca Orrù apre un dialogo denso e personale con Stefano Esposito, ex parlamentare e amministratore pubblico, oggi uomo disilluso ma lucido, dopo essere stato travolto da una vicenda giudiziaria che ha stravolto la sua esistenza.

“Una mattina mi sono svegliato…”

La storia inizia nel 2017, con una telefonata surreale che informa Esposito di essere indagato. “Era ottobre, e scoprii che la Procura di Torino mi aveva iscritto nel registro per turbativa d’asta. Io non ne sapevo nulla.” Da lì ha inizio un percorso durato oltre sette anni, che ha avuto conseguenze devastanti: non solo politiche, ma personali e familiari.

L’accusa peggiore per chi fa politica

Nel giorno della sua decadenza da parlamentare, Esposito viene nuovamente travolto da un’accusa – questa volta per corruzione. “Per chi ha fatto politica, essere accusato di corruzione è come essere definito pedofilo da cittadino comune: un’accusa che annienta.” Ma non finisce qui. Le conseguenze lo inseguono anche nella vita quotidiana: difficoltà ad accedere a un semplice finanziamento, ostacoli lavorativi, diffidenza generalizzata. “Essere indagati basta per essere esclusi dal sistema.”

Prosciolto, ma a che prezzo?

Nel 2024 arriva il proscioglimento, con una pronuncia durissima della Corte Costituzionale, che parla di intercettazioni “preordinate” e “illegali”. “Sono stato intercettato 500 volte, mentre ero parlamentare. Non hanno chiesto l’autorizzazione. Hanno violato la legge, ma non pagano mai.”

Un uomo cambiato

Oggi Stefano Esposito è un uomo cambiato, e lo ammette senza retorica. “Ero una persona disponibile, rispondevo al telefono sempre. Ora non mi piace più chi sono diventato. Ma non poteva essere altrimenti.” Il cinismo è diventato una corazza, la fiducia nel sistema giustizia e nella politica è svanita.

Il sogno che resta

Alla domanda finale del podcast, Stefano non esita: “Vorrei che i miei figli potessero andarsene da questo Paese. Qui non conta il merito, l’impegno, la competenza. Conta solo sopravvivere al sistema.” Niente sogni civili, quindi. Solo un desiderio di protezione per chi ama.