Nel nuovo episodio del podcast Hic Sunt Somniatores, Gianluca Orrù incontra Cristina Fresia, imprenditrice alla guida di Fresia Alluminio, storica azienda piemontese specializzata in sistemi per serramenti in alluminio sostenibili. Una conversazione intima, tra memoria familiare, visione d’impresa e cultura aziendale.

Un’impresa familiare che cresce da 50 anni

Fondata oltre mezzo secolo fa, Fresia Alluminio è una realtà radicata sul territorio e cresciuta con un’attenzione costante all’ambiente. “L’alluminio è già di per sé un materiale sostenibile,” racconta Fresia, “ma la differenza la fanno le persone.”

Dopo l’ondata dei bonus edilizi e la recente frenata del mercato, Cristina non si scoraggia: “Siamo abituati a reinventarci. L’innovazione, per noi, è quotidiana. Anche nei momenti difficili.”

Il cuore della Fresia Alluminio? I suoi collaboratori

Cristina conosce tutte le persone che lavorano in azienda. Non per modo di dire: conosce le storie, le famiglie, i percorsi. “Molti li ho assunti io. Alcuni lavorano con noi da tutta la vita. Li chiamo Fresiani. Loro stessi si sono dati questo nome.”

Un legame umano profondo, coltivato giorno per giorno. “Ci sono stati momenti difficili, certo, ma io ho sempre cercato di essere trasparente, diretta. Questo, negli anni, ha costruito fiducia. E quando c’è fiducia, anche i risultati arrivano.”

Imprenditoria e armonia

Secondo Cristina, il successo di un’azienda si misura anche dalla qualità della vita che offre alle persone che ci lavorano. “Il costo è lo stesso, ma se una persona lavora con passione, con coinvolgimento, l’azienda va molto più lontano.”

Da qui l’impegno costante in attività di team building, iniziative culturali e artistiche, che hanno fatto della Fresia Alluminio anche un piccolo laboratorio creativo. “L’arte è parte della mia vita e la porto anche in azienda. All’inizio qualcuno era scettico, ma ora partecipano tutti.”

Una cultura aziendale nuova, fatta di rispetto e benessere

Alla domanda finale del podcast – “Qual è il tuo sogno per i prossimi dieci anni?” – Cristina risponde con chiarezza: “Vorrei che il mio modo di vivere l’azienda diventasse un modello. Un esempio di cultura aziendale basata sull’armonia, sulla fiducia, sul benessere condiviso.”

Un sogno concreto, che richiede impegno quotidiano. Ma che, come dimostra la storia di Cristina, è già in cammino.