Lo dice Piero Mantovani, coordinatore di Assopiscine, l’associazione di imprese che si occupa di difendere la qualità del costruito in Italia e gestire l’innovazione tecnologica.
Perchè le piscine contemporanee possono avere forme non convenzionali, essere a risparmio energetico oppure usare meno acqua possibile. L’importante è che siano costruite a norma, ma le norme possono cambiare e per questo i costruttori di piscine, dal 1993, hanno sentito l’esigenza di qualificare gli operatori di settore e di differenziare gli “specialisti” dagli “occasionali”. Perchè costruire piscine è come avere una fidanzata, non è una cosa che si improvvisa.
L’azione di lobby di Assopiscine è complessa e quantomai necessaria. Si occupa di rappresentare la categoria nelle sedi istituzionali, nei colloqui con il legislatore e nel supporto alle singole imprese.
Basti pensare che nel 2003, dall’atto di intesa Stato/Regioni, ogni Regione Italiana ha il suo specifico regolamento in merito alle piscine. Il solito fuggi fuggi all’italiana. Alcune Regioni ne hanno istituita una propria, altre hanno ignorato l’accordo. Il risultato, in assenza di una normativa univoca a livello nazionale, è legato all’esito della nuova norma europea, la UNI 10637, che è in fase di stesura e che, forse, sarà presentata al Forum Piscine 2015, che si svolgerà a Bologna a metà febbraio.
Ne abbiamo approfittato per chiedere a Mantovani la situazione delle imprese che si occupano di realizzare piscine, un bene non proprio di lusso ma senza il quale si può sopravvivere, in periodo di crisi.
La piscina è diventata più accessibile, costa come un’automobile. Esistono le utilitarie e le auto di lusso, naturalmente, ma di fatto è una cosa che si possono permettere quasi tutti quelli che vivono in una casa con giardino
Spiega Mantovani, che poi analizza lo stato delle imprese
Il 2014 è stato a macchia di leopardo. A livello globale si è fermato il crollo nelle realizzazioni, ma ci sono ancora molte imprese che sono andate non troppo bene, che subiscono ritardi nei pagamenti, soprattutto nel settore pubblico, e quelle imprese che ristrutturano e adeguano strutture esistenti, ma ne costruiscono meno di completamente nuove. Alcune aziende sono soddisfatte dei risultati e intravedono sullo sfondo la ripresa.
Poi affronta il tema legato alle tecnologie
Le piscine sono cambiate, si sono evolute. Ci sono impianti di trattamento dell’acqua, che fanno risparmiare sia energia che acqua stessa, al punto che se ne consuma di più per lavare una macchina che per riempire una piscina. Poi c’è la geotermia, i pannelli solari per riscaldare l’acqua.
Alla fine arriviamo anche all’ultimo argomento di dibattito, le famigerate Biopiscine, dalla forma irregolare e dalle tecnologie differenti. Su questo argomento si capisce che il dibattito c’è.
Il vantaggio delle Biopiscine è chiaramente la loro gradevolezza estetica. Il punto sono le normative. Per questo stiamo valutando attentamente il tema. Dal punto di vista della normativa, tecnicamente non rientrerebbero, ma sono discorsi prematuri e vanno affrontati come gruppo, non come singoli
Il dibattito c’è e anche se sembra prematuro parlarne a febbraio, l’estate è davvero dietro l’angolo.