Il bus sharing esiste e si chiama Buustle – In una società contemporanea in cui non si fa attenzione allo spreco di risorse, nasce a Torino la start-up che colma i vuoti: Buustle è una nuova realtà imprenditoriale, a metà strada tra un’agenzia di viaggi ed un bus sharing, che trova nel riempire i posti invenduti sui bus la sua mission.
Viaggiare sta diventando sempre più alternativo. L’idea stessa dei mezzi di trasporto si è notevolmente evoluta nel corso della storia, basti pensare ai primi grandi viaggi (i cosiddetti Grand Tour) che prevedevano spostamenti a bordo di carrozze trainate da cavalli e a dove siamo arrivati nel 2016, dove le potenti compagnie aeree offrono passaggi a prezzi low cost. Negli ultimi anni, poi, si cerca sempre più di risparmiare e la caccia all’offerta è sempre più agguerrita. Abbiamo assistito alla nascita di nuovi format e di nuove agenzie di viaggio che proponevano ai loro utenti servizi low budget (e talvolta anche low services…) ed accessibili ai più. Flixbus, Megabus, Pirati in viaggio e tanti altri hanno forse contribuito al rilancio del turismo in Italia ed in Europa.
Gli italiani cercano il risparmio e le occasioni e per trovarli si affidano allo sharing: il car sharing ed il car pooling sono quasi sicuramente i due servizi di condivisione del mezzo auto più conosciuti e diffusi. E che dire del bus sharing? Mai sentito parlare?
Nasce l’idea di colmare i vuoti sui bus, nasce Buustle. L’idea è molto semplice: aprire un hub a privati ed agenzie di viaggio che permetta ai primi di acquistare biglietti bus a prezzi ribassati ed ai secondi di poter riempire i propri veicoli senza rischiare i disagi degli “invenduti”. Buustle è la start-up fondata da Stefano Biagini ed Andrea Di Piazza, torinesi classe 1988, e lanciata nel 2016. Stefano Biagini è un vero e proprio figlio d’arte: nonostante la giovane età, Stefano entra in contatto molto presto con la realtà dei viaggi organizzati grazie all’attività di famiglia di noleggio bus (attività che è giunta fino alla quarta generazione!).
“L’idea è nata in ambiente universitario – spiega Biagini – visto che ho scritto la mia tesi proprio su questo modello di business. La mia famiglia ha un’azienda di noleggio di bus e di viaggi e, per questo motivo, mi sono accorto che diversi viaggi organizzati non partivano perché non riuscivamo a raggiungere il numero minimo di persone richiesto; le opzioni sarebbero state due: o perdere un guadagno o ricavare un guadagno minimo partendo con diversi posti vuoti a bordo (oltre che offrire un servizio decisamente più esoso ai nostri clienti!)”.
Agenzie di viaggio, bus operator ed organizzazioni: Buustle offre la sua community a chiunque abbia da condividere dei posti liberi con chiunque abbia bisogno di un passaggio e che condivida la medesima tratta. Abbattimento dei costi, rispetto dell’ambiente, possibilità di socializzare e una copertura capillare distribuita sul territorio: questi i features su cui si basa la start-up.
Pagina Web: http://www.buustle.com