Uno dei guru del mondo delle Start Up italiane, Gianluca Dettori, Presidente di DPixel, società di venture capital seed stage con sede a Milano, disegna le tecnologie finanziarie del futuro.

“La sfida più grande per gli istituti bancari sarà riformare sè stessi. Altro che Basilea 1, 2 e 3. In gioco c’è il concetto stesso di banca, che agli occhi di uno startupper appare vecchio e desueto”.

dettori

Gianluca Dettori, CEO di DPixel, Seed Stage Venture Capitalist

Tra 20 anni le banche non esisteranno più. Tra credito online, moneta elettronica e pagamenti virtuali, il denaro vero scomparirà.

Mi accoglie così Gianluca Dettori, in penombra, negli uffici di DPixel in via Turati a Milano. Esperto navigatore del mare delle Startup, Dettori è uno di quelli da cui si va per sapere in che direzione tira il vento della nuova economia. Non il vento di oggi però, con lui si parla sempre di futuro.

Da molto tempo presiede DPixel, acceleratore e investitore seed in giovani start up italiane. Da lui mi aspetto sempre parecchio e anche oggi ha tirato fuori un ragionamento che ancora non avevo sentito.

O cambiano, o muoiono. Le banche intendo.

Chissà perchè poi… un’altra crisi finanziaria?

Ma no, il problema è strutturale. Pagamenti online, conti correnti cui si accede dagli smartphone. Ti sembra che tra vent’anni dovrai andare in filiale a fare i documenti? Le banche, se non si svegliano, si troveranno addosso una struttura pesantissima, fatta di migliaia di filiali e migliaia di dipendenti. Tutto questo finirà.

Una frase da uno che sembra abbia la sfera di cristallo a portata di mano. In realtà neanche tanto, perchè subito dopo mi sono messo a cercare delle notizie sulla rete e ho scoperto che il primo venditore in Italia di prodotti Samsung è Unicredit.

Forse sono io che devo rivedere le mie idee. Così approfondisco e gli chiedo quali sono i settori che, nel mondo delle start up, vanno davvero forte. Uno come lui, cui arrivano centinaia di progetti di impresa al mese,  si sarà fatto un’idea.

Per fortuna sono finite alcune “mode”. Tipo la moda di fare cloni di Groupon, la moda delle APP, la moda di inventarsi un social network per qualsiasi cosa.

E cosa tira adesso?

Adesso vanno molto le FINTECH, le startup che hanno a che fare con la finanza, con il denaro, le startup che puntano a sostituire e innovare nel settore bancario.

Ad esempio?

Abbiamo finanziato Sardex, una startup della Sardegna che ha creato un circuito di credito commerciale parallelo e adesso, grazie al nostro investimento seed, sta sbarcando in tutte le regioni italiane, come nelle Marche con Marchex, o Piemex in Piemonte.

Insomma si parla sempre di come sostituire le banche. Una start up non Fintech che avete finanziato e che sta prendendo il volo?

Cortilia. Si tratta di un distributore di prodotti del territorio a chilometro zero, dai campi direttamente sotto casa. E’ un progetto davvero di successo e presto passeranno al Round A per ottenere altri finanziamenti ed espandersi in tutta Italia.

La differenza tra una start up qui e una start up in California?

E’ il taglio dimensionale. Le opportunità di crescita. Faccio un esempio rapido, sempre parlando di Cortilia. Il modello funziona, gli utili ci sono, è tutto davvero molto interessante. Li stiamo aiutando a trovare un secondo round di finanziamento, per allargare il servizio in tutta Italia.

C’è una Start Up simile a Cortilia, a San Francisco. Sono partiti forse qualche mese dopo. Hanno appena ricevuto un finanziamento da 70 milioni e sono pronti a sbarcare in tutte le città degli Stati Uniti, mentre qui stiamo ancora capendo come far espandere Cortilia in un’altra città.

Negli Stati Uniti, quando il business c’è, il finanziamento non serve a pagare l’espansione, ma ad accellerare l’arrivo degli utili. La differenza è tutta qui.

Link utili

www.dpixel.it

www.cortilia.it

www.sardex.it