“Non mi vengono pensieri profondi, non me ne frega del passato, non ho visioni del futuro, non ho grandi ambizioni. Sono io che sto sbagliando a non volere niente di che dalla mia esistenza?“
Nelle fredde strade di Torino, sotto cieli grigi che sembrano specchiare l’animo dei protagonisti, si snoda “Grandi Ambizioni”, l’ultimo romanzo di Gianluca Orrù, pubblicato da PortoSeguro Editore. È una storia che esplora i sogni infranti, la disillusione e l’eterna tensione tra il desiderio di rinascita e il peso di un passato che non smette di bussare alla porta.
Chi è Gianluca Orrù
Autore e narratore capace di muoversi con disinvoltura tra realismo e introspezione, Orrù ha un talento per l’osservazione delle fragilità umane. Nato a Torino, la città che domina come un personaggio invisibile in molte sue opere, Orrù scrive con uno stile asciutto ma denso di immagini che colpiscono. Con “Grandi Ambizioni” si conferma una voce che riflette i tormenti di una generazione in bilico, intrappolata tra un futuro incerto e le aspettative di un mondo che corre troppo veloce.
Un racconto di sette giorni verso il limite
“Grandi Ambizioni” si sviluppa nell’arco di una settimana, descritta dal protagonista come gli ultimi giorni del suo mondo. Non è la fine del mondo universale, ma quella personale: un collasso interiore fatto di rimpianti, sconfitte e lotte per mantenere un senso di sé. Il protagonista, insieme a un cast di personaggi complessi, si muove in un presente sospeso, in bilico tra la tentazione di lasciarsi andare e quella di cercare una redenzione. Ogni giornata porta con sé riflessioni amare e frammenti di un passato che emerge nei dettagli: vecchie fotografie, oggetti dimenticati, e la città, Torino, un luogo che diventa specchio delle inquietudini dei personaggi.
Un viaggio tra luci e ombre
La scrittura di Orrù è intensa e viscerale, capace di portare il lettore in un’atmosfera che alterna il familiare all’opprimente. Torino non è solo un’ambientazione, ma un attore silenzioso: le sue strade innevate, i cieli antracite, le luci fioche dei locali notturni creano un mondo che ingloba i personaggi e li intrappola, amplificando il loro senso di alienazione. La città diventa un luogo di rifugio e di conflitto, un labirinto emotivo dove ogni angolo nasconde un ricordo o una delusione.
Personaggi frammentati e profondi
Il romanzo offre un mosaico di figure che sembrano fatte di crepe: il protagonista, tormentato dalla consapevolezza dei suoi fallimenti; Giovanni, genio della fisica teorica che cerca conforto in equazioni troppo grandi per il suo tempo; Matteo, intrappolato in un matrimonio sterile e nei meccanismi soffocanti della famiglia; e Barbera, un uomo ai margini, che alterna la cocaina alla nostalgia per una vita mai vissuta davvero. Sono persone che combattono contro la mediocrità delle proprie esistenze, ognuna a modo suo, con una rabbia che è anche tenerezza. Orrù le descrive con precisione chirurgica, scavando nel loro dolore senza mai giudicarle.
Un’esperienza di lettura che lascia il segno
“Grandi Ambizioni” non è una lettura leggera. È un libro che richiede di essere ascoltato, come una voce che parla piano ma con forza, portandoti a riflettere sulle tue stesse ambizioni, sui tuoi fallimenti e sui tuoi sogni. Orrù riesce a intrecciare storie personali e temi universali con uno stile diretto e asciutto, che non lascia spazio a fronzoli ma arriva dritto al punto, facendo male quando necessario.
Un romanzo che racconta tutti noi
Alla fine, ciò che rende “Grandi Ambizioni” un’opera potente è la sua capacità di parlare a tutti, senza mai scendere a compromessi. È il ritratto di una generazione schiacciata tra la nostalgia per ciò che avrebbe potuto essere e la difficoltà di accettare ciò che è. Orrù non offre soluzioni né speranze facili, ma lascia una traccia: quella di una scrittura che sa mettere a nudo la verità, anche quando fa male.
Se siete alla ricerca di una storia che affronti il lato più oscuro delle ambizioni umane, senza moralismi o filtri, “Grandi Ambizioni” è un libro da leggere e da vivere.