E se lo dicono loro… peccato che non siano Mazinga Z e Daitarn III, che tra un mostro alieno e l’altro si dilettano a fare gli economisti. Lo dice Fanuc, azienda giapponese leader mondiale nella produzione di Robot Industriali, Controllers e Sistemi di Visione.
Con Marco Pecchenini, Sales Manager di Fanuc Italia, abbiamo chiacchierato a proposito di mercato, industria, crisi. Ed è venuto fuori che il 2014, zitto zitto, è stato l’anno della ripartenza. Un anno in cui i produttori di robot industriali, e Fanuc è il numero 1 al mondo, hanno venduto moltissimo in Italia, il 20% in più rispetto al 2013. E ci spiega come mai
L’Italia è la numero 1 al mondo per la produzione di impianti industriali. L’85% dei robot che vendiamo alle aziende italiane finisce all’estero, quindi anche noi contribuiamo al Made in Italy. Il binomio tra l’affidabilità giapponese e la creatività italiana è inarrestabile.
Come vi siete accorti che l’Italia stava uscendo dalla crisi?
Ce ne siamo accorti perchè è ripartito uno dei nostri grandi mercati, quello del Service, l’assistenza sui robot che abbiamo venduto. Quando riparte il service riparte anche la produzione.
Quali sono le caratteristiche che vi portano a considerare il mercato italiano così interessante?
A differenza del mercato tedesco, gli altri grandi produttori ed esportatori di impianti, il mercato italiano è fatto da tante piccole imprese di qualità eccezionale. Mentre in Germania ci sono due grandissime aziende, in Italia ce ne sono tantissime, tutte interessantissime. Questo perchè storicamente noi italiani siamo dei grandi innovatori, a differenza dei conservatori tedeschi.
Infatti all’inizio i Robot andavano molto bene in Germania. Ma adesso li usano molto meno, perchè i tedeschi vendono un progetto completo, magari enorme, mentre gli italiani sono più preparati sui dettagli, sulla creatività e vendono sempre linee in grado di fare cose innovative, linee in cui c’è bisogno di Robot Industriali.
I vantaggi di un Robot sono la competizione sul prezzo, la qualità e l’affidabilità e lo spazio consegnato alla capacità di innovare.
Prima si facevano i grandi numeri con i bassi prezzi. Dopo la crisi il mercato è cambiato. La linea si deve ammortizzare in due-tre anni perchè i consumatori e i gusti cambiano in fretta, quindi non si può pensare di fare un prodotto nello stesso modo per troppi anni. Così produciamo Robot molto versatili e puntiamo sul servizio e sulla velocità di consegna.
Cosa vedi nel 2015 per l’Italia?
Vedo una crescita costante, basata sull’efficienza e sulla voglia di innovare e di crescere. Sono ottimista.
E noi con lui.