Medicina personalizzata: perché per CoQua Lab ogni persona è unica – Purtroppo in Italia si sente sempre più spesso parlare di casi di Malasanità: posti letto non sufficienti, attese troppo lunghe, attrezzature scarse o inefficienti, diagnosi superficiali e insufficiente preparazione del personale medico. Riguardo all’argomento in questione si sono consumate pagine e pagine di inchieste giornalistiche cartacee e digitali e sono stati dedicati numerosissimi servizi televisivi; in questa sede non verranno ulteriormente criticate le scelte organizzative sanitarie italiane (innanzitutto perché le competenze in merito sono solo abbozzate e in secondo luogo perché trattasi di un argomento troppo delicato per poter avanzare congetture e biasimi), ma piuttosto mi concentrerò su quelle strategie terapeutiche che potrebbero semplificare il nostro sistema medico ed ospedaliero.
Negli ultimi anni si è tentato un nuovo approccio alla cura del paziente che sta dando risultati più che soddisfacenti: è la Medicina Personalizzata. Si tratta di un particolare tipo di medicina nata con la finalità di personalizzare la terapia e l’utilizzo dei farmaci per il paziente grazie alle indagini di genomica predittiva, in grado di “tipizzare” il paziente sul piano della predisposizione genetica verso specifiche patologie. In altre parole, conoscendo il corredo cromosomico del paziente, sarà possibile intervenire tempestivamente ed in modo mirato per ridurre le possibilità di ammalarsi di patologie alle quali si è geneticamente suscettibili. Fantascienza? Immaginazione? Assurdità? Io direi piuttosto progresso scientifico.
Il TDM (Therapeutic Drug Monitoring) rientra nella nuova frontiera della Medicina Personalizzata e consiste nella misurazione delle concentrazioni nel sangue del farmaco, al fine di assicurare il dosaggio ottimale del farmaco per ottimizzare l’effetto terapeutico del trattamento. Da ciò ne deriva non solo una miglioria del trattamento sul paziente, ma anche e soprattutto una riduzione della spesa pubblica sanitaria.
E proprio di TDM di occupa CoQua Lab, lo spinoff accademico dell’Università degli Studi di Torino nato nel 2015, che ha fatto del dosaggio farmacologico personalizzato la sua vision. Innumerevoli sono le richieste di questo tipo che ogni giorno giungono al Laboratorio Universitario di Farmacologia Clinica e Farmacologica dell’Ospedale Amedeo di Savoia (fondato come centro per studi di Farmacogenetica dei farmaci anti-inteffivi). La mission di CoQua Lab è proprio quella di sviluppare metodi analitici e kit diagnostici (con strumentazione cromatografica) per una corretta somministrazione ed un corretto dosaggio dei farmaci, offrire un servizio centralizzato di monitoraggio delle concentrazioni del farmaco nei pazienti (il cosiddetto TDM) ed un servizio di monitoraggio ambientale dei farmaci tossici.
Il team di co-founder, composta da Giovanni di Perri (Professore ordinario di Malattie e Direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Università degli Studi di Torino), Antonio D’Avolio (Ricercatore Universitario e Responsabile del Laboratorio di Farmacologia Clinica e Farmacogenetica dell’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino) e Marco Simiele (biotecnologo con PhD in Medicina e Terapia Sperimentale et attualmente assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Torino per lo studio della Farmacogenetica dei farmaci antiretrovirali), lavora incessantemente per lo sviluppo di nuove tecnologie e tecniche analitiche nel settore farmaceutico: kit per il dosaggio di molecole in campioni biologici e non, servizio di quantificazione dei farmaci su diverse classi di molecole, dosaggio dei farmaci per molecole somministrate ai pazienti, dosaggio dei farmaci per molecole da superfici di lavoro e/o sacche di infusione (per la sicurezza degli operatori ospedalieri), analisi farmacogenetiche per la personalizzazione della terapia su base genetica del paziente e, da ultimo, la titolazione dei cannabioidi in olio di cannabis.
Proprio così: cannabinoidi in olio di cannabis. Ne avete mai sentito parlare? Si tratta di un farmaco galenico (cioè preparato esclusivamente dal farmacista) ricavato dall’utilizzo di cinque varietà di cannabis importate dall’Olanda: in base all’uso di una varietà piuttosto che di un’altra è possibile ottenere un olio a diversa concentrazione di THC o CBD. Perché utilizzare l’olio di cannabis piuttosto che i comuni farmaci? Quali benefici apporterebbe? I benefici dei trattamenti con Cannabinoidi sono stati dimostrati in differenti trials clinici controllati per un ampio numero di indicazioni cliniche. L’utilizzo di tali prodotti, può essere adeguato per pazienti nei quali i trattamenti convenzionali non abbiano dato una risoluzione ottimale dei sintomi, ad esempio spasticità associata al dolore, dolore cronico, vomito e perdita di appetito (riscontrata in pazienti affetti da HIV e cancro), glaucoma e fibromialgia.
Per legge (DRP 309/90 e DM 15/11/15), secondo il decreto del 15 novembre 2015, si stabilisce che la procedura per la produzione di sostanze a base di cannabis, soprattutto quelle a base oleosa, necessiti di una titolazione dei cannabioidi contenuti nell’olio di cannabis per ogni flacone di olio. La titolazione dei cannabioidi richiede costose analisi di laboratorio (cromatografia liquida o gassosa accoppiata alla spettrometria di massa) che rendono impossibili l’allestimento e la distribuzione del prodotto terapeutico. Qui entra in gioco CoQua Lab: lo spinoff non solo assicura elevata professionalità delle analisi richieste (il laboratorio di Coqua Lab, infatti, vanta tutta la strumentazione necessaria nominata dal decreto), ma soprattutto garantisce dei costi molto vantaggiosi, caratteristica che lo contraddistingue rispetto ai competitors.
Pagina Web: http://www.coqualab.it/home