No al Geoblocking. Sì al Mercato Unico Digitale. Questa la strada intrapresa dall’Unione Europea per favorire la libertà di shopping online, abolendo le limitazioni di Paese di residenza. Rimangono limitati musica e servizi come ebook, giochi e software.
Da oggi lo shopping (online) non sarà più lo stesso
La Commissione europea ha svelato le linee guida per la creazione del Mercato unico digitale europeo. L’obiettivo è quello di abbattere le barriere che impediscono la crescita degli scambi sul commercio online. Il risultato atteso è ambizioso: 415 miliardi di euro all’anno di crescita negli scambi. Al momento solo 15% dei cittadini compra online da altri stati membri dell’Unione Europea. Il motivo è quello più ovvio: i prezzi sono più alti. Basti pensare al costo di una spedizione internazionale rispetto a quello di una su territorio nazionale. Spedire all’estero costa circa cinque volte tanto una spedizione domestica. La Commissione è intenzionata ad abbattere questa differenza, anche a costo di regolamentare lei stessa i prezzi.
Il mercato unico digitale apre nuove opportunità di incentivazione dell’economia tramite il commercio elettronico. Inoltre facilita la conformità amministrativa e finanziaria per le imprese e emancipa i clienti tramite l’e-government. I servizi del mercato vengono erogati tramite piattaforme fisse e mobili. Le seconde sono sempre più diffuse e offrono accesso a informazioni e contenuti in qualsiasi momento, luogo e da qualsiasi dispositivo. Questa evoluzione necessita di un quadro normativo che contribuisca allo sviluppo del cloud computing, a una connettività dei dati mobili senza confini e a un accesso semplificato alle informazioni e ai contenuti, pur tutelando la vita privata, i dati personali, la sicurezza informatica e la neutralità della rete.
Il percorso per arrivare alla creazione di un Mercato unico digitale europeo prevede politiche di tutela ai consumatori e l’eliminazione di pratiche discriminatorie basate sul Paese d’origine del consumatore. Anche il diritto d’autore, tutelato su basi nazionali, verrà armonizzato in modo da permettere che gli acquirenti di film, musica e articoli possano fruirne anche quando viaggiano nel territorio europeo.
Finora queste proposte hanno ricevuto un supporto molto diversificato da parte degli stati europei, il blocco più favorevole è quello di Regno Unito, Irlanda, Polonia e dai Paesi nordici e del Benelux. La Francia è tra le più scettiche, soprattutto per quanto riguarda la protezione del diritto d’autore. La Germania si rivela poco propensa a liberalizzare ulteriormente il commercio online.
A restare fuori dal divieto di geoblocking, per ora, è la musica, la cui lobby ha fatto sino all’ultimo molte pressioni su Bruxelles. Lo stesso discorso vale per gli altri servizi non audiovisivi come ebook, giochi e software. Non si potrà quindi per ora acquistare canzoni, app o libri elettronici disponibili negli store online di altri Paesi diversi dal proprio. La Commissione Europea è comunque intenzionata a cambiare questa situazione in futuro.
Ecco alcune delle misure proposte dalla Commissione Europea. Limiti pubblicitari e obbligo di promozione dei film europei per tv tradizionali e on-demand, idem per Youtube a Netflix. Fine alle limitazioni di residenza o carte di pagamento e più trasparenza per i corrieri per una maggiore libertà di shopping online. Sono stati annunciati anche alcuni provvedimenti per migliorare la protezione dei minori e la tutela dei consumatori per quanto acquistato su internet.
Pronti per lo shopping? Online, ovviamente.
http://ec.europa.eu/index_it.htm
https://en.wikipedia.org/wiki/Geo-blocking
http://www.europarl.europa.eu/atyourservice/it/displayFtu.html?ftuId=FTU_5.9.4.html