Breeam è il protocollo di sostenibilità di matrice inglese, che sta a metà tra Leed (americano con vocazione internazionale) e Itaca, il protocollo italiano che cambia di regione in regione.
E’ arrivato il terzo incomodo ad animare la battaglia costante e inarrestabile tra i protocolli di sostenibilità, che sembra più una guerra tra poveri (perlomeno in Italia) più che una vera e propria competition sul mercato.
Non fossimo in un momento di crisi, non fossimo in un momento in cui costruire il nuovo in Italia sembra fantascienza, diremmo che la competizione non può che far bene. In realtà la competizione fa sempre bene, ma non si sa esattamente a chi. Il mercato asfittico dell’edilizia, che continua a premiare la quantità e il basso prezzo a scapito della qualità, si arricchisce di una nuova presenza, quella di BREEAM, il protocollo inglese che fa la sua comparsa in Italia nel nuovo centro commerciale De Vero realizzato alle Porte di Venezia. Viene chiamato La Nave, per la sua architettura affascinante e la sua bellezza oggettiva, un centro commerciale di nuova concezione che abbina alle funzionalità di un classico supermercato con negozi il ragionamento intorno alle persone che ci vanno, che spinge verso ragionamenti intorno alla cittadella dello shopping, alla nuova funzione di piazza contemporanea e alla combinazione Leisure/Entertainment.
A realizzare il progetto per gli impianti e la consulenza per la certificazione Breeam è stata Manens-Tifs, società leader in Italia in opere di questo genere. A vario titolo, questo gruppo di brillanti ingegneri con base a Verona e Padova ha le mani in tutte le grandi opere di architettura contemporanea. Dalle torri di Torino (Fuksas e Renzo Piano) passando per il rinnovato skyline milanese di CityLife (Zaha Hadid, Daniel Libeskind e Arata Isozaki), dalla Nuvola Lavazza di Cino Zucchi passando per centri commerciali ad Algeri con Mario Cucinella e la riqualificazione della zona industriale Bicocca di Milano ad opera dell’Architetto Varratta.
Fabio Viero, con cui abbiamo parlato, ci racconta dell’esperienza di stare “dietro” alle grandi opere architettoniche e che cosa vuol dire.
Noi affrontiamo la progettazione con un processo diverso. In generale progettare con Manens-Tifs è un’esperienza differente. L’ingegneria, lo sforzo intellettuale che fai per arrivare al prodotto, è uno dei nostri tratti distintivi. Il nostro è un approccio aperto, che consente agli architetti di realizzare quello che vogliono. Il committente si concentra sull’aspetto finale del prodotto di costruzione, noi ci occupiamo di tutto quello che c’è sotto.