In questa puntata del Podcast Hic Sunt Somniatores, Gianluca Orrù ha ospitato una figura centrale del mondo cooperativo italiano: Irene Bongiovanni, presidente nazionale di Confcooperative Cultura, Turismo e Sport, nonché presidente di Confcooperative Piemonte Nord. Una chiacchierata che parte da un’amicizia ventennale e si allarga a riflessioni profonde sul presente e futuro dell’impresa cooperativa in Italia.

Un percorso nato dalla comunicazione

Giornalista di formazione, con una passione per la letteratura e la comunicazione, Irene ha fondato la sua prima cooperativa, Dstile, a trent’anni. “Ho sempre fatto cooperazione,” racconta, “è stato un passaggio naturale. La bellezza del lavorare insieme è sapere che ogni giorno ti svegli condividendo un processo di crescita.”

Il volto umano dell’economia

“L’utile nella cooperazione non è un fine, ma un mezzo,” spiega Bongiovanni, “serve per pagare stipendi, per restare nei territori dove altre imprese non trovano spazio.” In un momento storico segnato da crisi e cambiamenti geopolitici, il modello cooperativo mostra la sua resilienza e la sua attualità. “L’agricoltura, la cultura, il welfare… in tutti questi ambiti, la cooperazione permette di affrontare il mercato in forma aggregata, senza lasciare indietro nessuno.”

Una rappresentanza propositiva

Oggi più che mai, Confcooperative è chiamata a svolgere un ruolo attivo, non solo difensivo. “Siamo portatori di proposte, perché il mondo della politica spesso non ha più il tempo o la capacità di pensare. Noi cerchiamo di colmare quel vuoto di pensiero.” Nei settori della cultura e del turismo, ad esempio, l’associazione promuove forme di partenariato innovativo tra pubblico e privato, come il caso del Parco Archeologico di Marsala affidato a una cooperativa per 25 anni.

Un sogno per il futuro

Alla domanda finale sul sogno da realizzare nei prossimi dieci anni, la risposta di Irene è chiara: “Più cooperazione. Non solo come forma di impresa, ma come visione di società. Abbiamo bisogno di relazioni sane, di dialogo. E la cooperazione può essere una risposta concreta a un mondo che ha bisogno di senso.”

In un tempo dominato da individualismi e polarizzazioni, Irene Bongiovanni ci ricorda che un’altra economia è possibile. Una che non rinuncia al profitto, ma lo mette al servizio delle persone e dei territori. Un’economia che sogna, ma con i piedi per terra. Hic Sunt Somniatores