Museo Pecci. A Prato sono quasi terminati i lavori per la riqualificazione dell’edificio che ospita il Centro per l’Arte Contemporanea. In questa occasione abbiamo ospitato l’architetto Bernardo d’Ippolito, Lorenzo Gallo di Infinity Motion, e l’architetto di Rotterdam, Maurice Nio, che saranno protagonisti venerdì 29 maggio alle 19,30 nella nuova puntata di Made in Italy sul canale 825 di Sky.
Il Museo Pecci si compone oggi di due parti: l’edificio progettato negli anni Ottanta dall’architetto Italo Gamberini e l’ampliamento firmato dallo studio Nio Architecten di Rotterdam.
La nuova costruzione abbraccia la struttura di Gamberini e ne raddoppia la superficie espositiva. Il progetto d’ampliamento è stato pensato per potenziare l’offerta culturale e risponde ai requisiti fondamentali di incrementare lo spazio espositivo a disposizione, di permettere un’ampia presentazione del patrimonio permanente del Centro Pecci, la suddivisione degli spazi e l’alternanza dei progetti.
L’ampiezza del nuovo piano espositivo, di altezza variabile e suddiviso in due ali che si restringono e si collegano alle attuali sale museali, potrà inoltre garantire varie soluzioni e modulazioni spaziali adatte alle caratteristiche delle opere d’arte contemporanea. L’avveniristica architettura disegnata da Nio cinge la “fabbrica di cultura” di Gamberini e sintetizza al meglio la nuova centralità che l’istituzione intende assumere in un contesto urbano in trasformazione, dichiarando la sua propensione ad aprirsi e irradiarsi all’esterno.
Maurice Nio, architetto di fama internazionale, ha immaginato un progetto che si basa sul colore bianco, sulla volontà di aprire il museo alla città e sulla luce naturale.
Quest’ultima, unita all’architettura più bianca del bianco, dona nuova vita al Museo Pecci di Prato, la cui riqualificazione restituisce alla città un museo per l’arte contemporanea il cui rapporto con gli spazi e con l’ambiente circostante è cambiato.
L’edificio sembra comparso direttamente dal futuro: uno Scorpione, una Nave Stellare, un Riccio. Sono molte le impressioni al primo impatto con la struttura.
Ma la geometria non è la sola caratteristica a rendere unico questo edificio. Siamo di fronte a uno studio della luce particolarissimo e all’avanguardia.
La struttura esterna è spettacolare, di giorno accumula la luce solare, per poi emetterla di notte, splendendo di luce propria.
Per quanto riguarda l’illuminazione interna al museo, avreste mai immaginato che qualcuno sarebbe stato in grado di inventare un sistema artificiale per diffondere e modulare a proprio piacimento la luce naturale?
Il sistema esiste. La luce naturale all’interno del museo è emessa da aperture che diffondono la luce, i Solatube, un’invenzione australiana distribuita in Italia da Infinity Motion, che ha preso vita grazie al light design dipinto dal Kino Workshop dell’architetto Bernardo d’Ippolito. L’impressione è di un luogo pieno, da riempire ancora di più con l’arte contemporanea.
Grazie alle idee rivoluzionarie dei nostri ospiti il Museo Pecci e la città di Prato godono di una nuova vita, dal profumo internazionale.
Per saperne di più non mancate all’appuntamento di venerdì, sul canale 825 di sky!