Pasta Berruto esporta il 90% della sua produzione all’estero e ha deciso di investire 20 milioni di Euro sul territorio nei prossimi 5 anni.
Stefano rappresenta insieme al fratello Matteo la quarta generazione della famiglia Berruto. In azienda ci accolgono lui e Maurizia Folegatti, sales manager. Ci racconta gli anni della nascita dell’azienda, nel 2004.
In quegli anni infatti 2 marchi storici come Arrighi e Italpasta decisero di unire le proprie forze. Andando indietro nel tempo si scopre che Arrighi nasce nel 1930 come azienda familiare ad opera di Renato Arrighi ed è stata una delle prime aziende pastarie a servire la nascente grande distribuzione, in particolare la Alleanza Cooperativa Torinese da cui è sorta l’attuale Coop.
Da stabilimento di piccole proporzioni inserito nel centro urbano di Carmagnola, nel 1963 l’azienda si é trasferita nell’attuale struttura. L’Arrighi negli anni ’90 diventa uno degli esportatori leader sul difficile mercato USA. L’Italpasta invece nasce nel 1959 dalla unione di tre pastifici piemontesi: il Flli Poy di Torino, il Casalis di Carignano e il Cuminetti di Porte, fondati nel 1881, 1912 e 1916.
I reparti produttivi sono stati completamente rinnovati con l’adozione di impianti dell’ultima generazione in grado di soddisfare con estrema flessibilità le nuove esigenze richieste dal mercato. L’azienda opera con i propri marchi e con private label.
La famiglia Berruto vanta un’esperienza secolare nel mercato dei cereali e della pastificazione.
Oggi Pasta Berruto esporta più del 90% all’estero, principalmente in Francia (30%). “Questo è uno stabilimento con 7 linee di produzione e una capacità produttiva di 65 mila tonnellate l’anno. Lavorano 70 persone e siamo presenti in 100”, afferma Stefano.
L’Expo, un altro tema caldo: “rischia di essere un’ opportunità per le sole grandi aziende, guardiamo solo chi sono gli sponsor…”. Anche sul rapporto con la politica Stefano è molto distante: “A livello locale non ci sostengono abbastanza. Ci abbiamo messo 5 anni per ottenere le autorizzazioni per far crescere il nostro stabilimento.” Il Jobs Act? “ E’ un primo passo per rendere l’ingresso nel mondo del lavoro meno rigido. I collaboratori sono fondamentali, noi abbiamo un basso turnover”.
“Nei prossimi anni investiremo 20 milioni di Euro per ampliare il nostro stabilimento” dice Stefano. “Noi crediamo nel nostro territorio e vogliamo investire per crescere ulteriormente”. Ora l’appuntamento è per Tuttofood dal 3 al 6 Maggio per presentare tante novità: “A Tuttofood presenteremo importanti novità delle quali però per ora non posso parlare.“