Kepler, il mega telescopio della NASA, individua in un solo colpo 1.284 nuovi pianeti. Nove di questi sono potenzialmente abitabili e si aggiungono i 550 già scoperti nelle zone situate alla giusta distanza dal sole. Le possibilità di non essere soli nell’Universo aumentano.
L’annuncio della Nasa in diretta TV. “In totale sono oltre 5.000 i pianeti che orbitano attorno al sistema solare, ma non tutti possono essere ancora classificati in modo corretto”.
Siamo soli nell’universo? Una domanda che accompagna il genere umano sin dalla notte dei tempi. Con ogni probabilità in uno dei miliardi di pianeti inesplorati ci sarà pure una forma di vita. Che si tratti di una specie. Che siano microorganismi o organismi più complessi poco importa, sempre di forme di vita si tratta. Probabilmente non lo sapremo mai con certezza, ma è indubbio che le nuove tecnologie ci stiano avvicinando sempre di più alla verità. Grazie a Kepler, Il telescopio spaziale della NASA, sono stati individuati altri 1.284 pianeti al di fuori del sistema solare, che si aggiungono ai 2.000 precedentemente scoperti. In totale 3.284 nuovi mondi, la maggior parte scoperta proprio grazie a Kepler.
Tra questi gli scienziati ne hanno individuati 550 che potrebbero avere caratteristiche simili a quella della Terra. Piccoli e con molta probabilità ricoperti da uno strato roccioso. Tra questi, nove potrebbero trovarsi nella “zona abitabile”, cioè quella fascia collocata alla giusta distanza dal loro Sole. Il giusto calore emanato da una stella (sì, se ancora non lo sapeste il nostro Sole è una stella) potrebbe consentire la presenza di acqua allo stato liquido, requisito basilare per ospitare qualsiasi tipo di forma di vita.
La missione Kepler è un progetto della NASA. Fa parte del più ampio programma Discovery per la ricerca di pianeti simili alla Terra in orbita attorno a stelle diverse dal Sole. Le ricerche vengono fatte anche tramite l’utilizzo del telescopio spaziale Kepler, uno strumento che prende il nome dell’astronomo tedesco Johannes Kepler. Il lancio del telescopio è avvenuto con successo il 7 marzo 2009.
Come funziona Kepler? Il telescopio viaggia in orbita attorno alla Terra. Grazie a un fotometro monitora costantemente la luminosità di più di 145 000 stelle all’interno della Via Lattea. I dati raccolti sono trasmessi alla Terra, dove vengono analizzati in cerca di periodiche diminuzioni di luminosità delle stelle. La diminuzione di luminosità indica la presenza di pianeti extrasolari che transitano di fronte alla loro stella. La variazione di luminosità permette di calcolare il diametro del pianeta comparandolo con quello della sua stella
Nella Via Lattea i pianeti potrebbero essere più numerosi delle stelle, hanno affermano gli esperti della Nasa, annunciando al mondo le più recenti scoperte di Kepler. ”Prima che del lancio del telescopio spaziale Kepler – ha dichiarato Paul Hertz, direttore della divisione di astrofisica della Nasa – non sapevamo se i pianeti esterni al Sistema Solare fossero rari o comuni nella galassia. Grazie a Kepler e alla comunità dei ricercatori, ora sappiamo che ci potrebbero essere più pianeti che stelle: un’informazione utile per le missioni future che ci porteranno più vicini a scoprire se siamo soli nell’universo”.
“Si tratta del più grande ritrovamento di pianeti fatto fino ad oggi, che fa raddoppiare il numero complessivo dei pianeti confermati attraverso il telescopio spaziale”, ha spiegato il direttore scientifico della Nasa, Ellen Stofan, sul sito dell’Agenzia. “Questo ci dà la speranza che da qualche parte là fuori, attorno a una stella molto simile alla nostra, è possibile finalmente scoprire un’altra Terra”.
Il telescopio spaziale Kepler della Nasa rimarrà operativo almeno fino al 2018. Chissà quante altre sorprese avrà in serbo per noi.
http://www.contattolab.it/telescopio-kepler-scopre-nuovi-mondi-alieni-possibile-vita-extraterrestre/
https://it.wikipedia.org/wiki/Sole
http://discovery.nasa.gov/index.cfml
https://it.wikipedia.org/wiki/Missione_Kepler
http://science.nasa.gov/about-us/organization-and-leadership/division-bios/dr-paul-hertz/