Nel nuovo episodio di Hic Sunt Somniatores, Gianluca Orrù dialoga con Ugo Vallauri, co-fondatore di The Restart Project, un’organizzazione non governativa nata a Londra e oggi attiva in tutto il mondo per promuovere il diritto alla riparazione e un’economia circolare più giusta e sostenibile.

Un’idea semplice, una rete globale

“The Restart Project è nato da un’intuizione: sappiamo ancora riparare molto più di quanto crediamo.” Con eventi di comunità chiamati Restart Parties, Vallauri e la sua rete diffondono la cultura della riparazione: persone che si incontrano per aggiustare insieme oggetti elettronici, elettrodomestici, ma anche scarpe, giocattoli e persino… reggiseni. “Non è solo nostalgia: è economia, giustizia, sostenibilità.”

Oggi il movimento è parte attiva del Right to Repair Europe, una coalizione che raccoglie oltre 180 organizzazioni in 30 paesi. I dati raccolti da queste esperienze alimentano un grande database pubblico utilizzato per influenzare le normative europee, come il regolamento sulle batterie o la direttiva sulla riparabilità dei prodotti.

Il diritto di riparare è un diritto umano

Vallauri spiega che la battaglia è culturale, ambientale ed economica: “Non vogliamo solo allungare la vita dei prodotti, vogliamo ridurre l’estrazione di materiali rari, creare lavoro locale, e cambiare le regole del gioco industriale.” Dalle cuffiette wireless alle lavatrici, troppi prodotti vengono progettati per non essere riparati.

La Francia è oggi il modello più avanzato, con etichette obbligatorie sulla riparabilità e leggi che impongono ai produttori di condividere file per la stampa 3D di ricambi. “In Italia arriverà presto qualcosa di simile grazie al lavoro nostro e di altri attivisti,” aggiunge.

Un sogno per Torino e oltre

Alla domanda di rito del podcast, sul sogno da realizzare nei prossimi 10 anni, Ugo risponde con una visione precisa: “Una Torino a rifiuti zero, piena di fabbriche del riuso, dove si creano mestieri nuovi intorno alla manutenzione, alla selezione, alla rigenerazione.” Un’economia nuova, radicata nel quartiere, vicina alle persone.

Riparare è un gesto politico

“La riparazione è un atto di resistenza quotidiana,” conclude Vallauri. “Non è decrescita, ma un’altra crescita, più umana. Dobbiamo smettere di accettare che un oggetto valga solo finché è nuovo. Possiamo costruire un futuro in cui ogni oggetto abbia più vite – e ogni persona, più possibilità.”